lunedì 21 aprile 2008

La certezza della pena può darla solo dio

Tutti ultimamente parlano del problema della "certezza della pena".
L'indulto mina la certezza della pena, non c'è certezza della pena, i reati vengono reiterati dopo breve tempo perchè i criminali rimangono criminali.

Avrei un paio di obiezioni su questo discorso:
1) La pena è stabilita dall'uomo, non da Dio, se l'uomo ha dato 20 anni e un sistema per stare in carcere 18, che c'è di strano se quello fa 18 anni? Non sto violando la legge di Dio nel cambiare la pena, sto cambiando la decisione di un uomo con la decisione di un altro uomo
2) La pena non sarà mai certa finchè in italia varrà la più conveniente legge uscita tra il reato e la fine del processo. Se voglio la certezza della pena la pena deve essere quella stabilita al momento del reato, altrimenti che certezza c'è?

Ovviamente ci sarebbero una serie di problemi quà e là, alcune cose da mettere a posto, i giudici hanno uno spettro di scelta abbastanza ampio, che modifica la certezza, l'abbreviato fa diminuire la pena di un terzo, e anche questo abbassa la certezza, insomma, la certezza deve essere fatta con leggi molto certe e immutabili, o quantomeno mutabili senza ripercussioni.
Per cui, dato che la certezza della pena non c'è e nessuno propone davvero qualcosa di rivoluzionario, perchè continuare a parlarne senza dire che è pura demagogia?

Altra riflessione importante è la concezione della giustizia della pena, tutti i politici scelgono sempre casi particolari, strappalacrime, su cui tutti sono daccordo. Ma nessuno parla di casi di persone normali, dell'anziana signora che ruba la scatola di tonno, del ragazzino che scaricava film dalla rete o di quello che invece era innocente. E' giusto la legge americana dove chi evade le tasse và in carcere? è gusto che chi copi un film rischi il carcere? è giusto che chi non ha soldi per mangiare finisca in carcere (la legge prevede la non punibilità ma non viene mai applicata).

P.S. Non posso esimermi dal dire che se un carcere in 15 anni non riabilita una persona significa che ha pienamente fallito (soprattuto in ottica percentuale successi/fallimenti).

venerdì 11 aprile 2008

Sito interessante

Volevo segnalare questo sito che ho già fatto girare per email tempo fa, e sembra essere affidabile dato che vari giornali ne hanno parlato.
http://quattrogattilse.googlepages.com/

Cosa interessante, come sempre, che se provate a incollare quella pagina con http su msn, msn la blocca... come indirizzi che terminano in download.php e gallery.php del resto...

Voto utile?

Il voto utile è quello che mi rappresenta!

domenica 6 aprile 2008

Per chi votare?

Eccoci quì, nuove elezioni, nuovi partiti, stesse persone, stesse idee, diverse alleanze.
Tanti indecisi, il voto utile, quello inutile, l'astensione, il rifiuto della scheda, tutti che dicono che vinverà Berlusconi ma nessuno sa come, non si capisce nulla.
Questa storia del voto utile proprio non mi và giù, votare Veltroni o Berlusconi, Pd o Pdl, un partito di destra o un partito di destra, quest'anno è proprio una tristezza.
L'unica differenza tra uno e l'altro, per me, è solo che uno ha qualche interesse economico in più, ma poi i programmi sono entrambi vaghi, contradditori, e assurdamente di destra.
Nessuno si azzarda più a parlare di Pacs, di fecondazione assistita, qualcuno timidamente parla della 194, nessuno (tranne Ferrara) parla di abolirla, tutti parlano di cambiarla, che è come non dire nulla.
Non ce la faccio, e poi c'è il non voto allo stesso modo, capisco l'indecisone, ma non voterei mai e poi mai veltroni o berlusconi, non mi piacciono, il male minore è così male che non ce la faccio.
Porei rifiutare la scheda, ma così appoggio chi vince, scegliendo di non votare contro di lui lo sto appoggiando, e non posso fare neanche questo.
Così voterò un piccolo partito, che non dice cose contradditorie, dice quello che vuole fare, e che magari avrà il senatore che cambierà le cose e farà cadere il governo, anche se questa instabilità fa male, non voglio la stabilità di un governo di centro, vorrei che le persone votassero i piccoli partiti, vorrei che avessero il coraggio di guardare oltre l'interesse personale e votassero per il paese.
Insomma, per quanto mi riguarda, chiunque vincerà sarà una sconfitta, ma può essere una sconfitta migliore o peggiore, può essere una cosa più o meno temporanea, e io potrò pensare "ho votato chi era più vicino a me, quell'unico senatore dice quello che avrei voluto dire io" piuttosto che sentire i soliti commenti "ho votato Veltroni/Berlusconi e adesso vorrei tanto non averlo fatto".
Questi grossi partiti vogliono voti e dicono tutto e il contrario di tutto, viva i piccoli partiti che hanno il coraggio delle proprie idee, almeno sai cosa faranno, si spera.